SWEET REBEL di Emanuele Cerro
- Alessandro Bolsieri
- 8 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 10 apr

Quando ho chiesto a Emanuele quale fosse il suo Nome d'Arte, mi son permesso di consigliargli "Cerro".
Credo che sia un nome evocativo poiché ricorda il Sud America, le Ande... un'idea di viaggio.
Credo che sia anche "corto quanto basta" per essere ricordato facilmente: "Cerro".
Ma non lo vidi convinto.
In molti lo chiamano "Lele" e, anche in questo caso ho detto: "Lele Cerro?"
La risposta è stata: "ci penso un attimo e ti dico..."
Ma conoscevo già la risposta: certe cose le sai subito, se sai scegliere... e le scegli con la pancia! Lele, Cerro sa scegliere.
Ma Cerro, Lele... risponde SEMPRE e, questa volta, ha risposto così:
Sai... suonano bene entrambi, ma io non posso a rinunciare ad una parte di me, o all'altra... io sono Emanuele Cerro, tutto intero, credo sia giusto così.
Credo anche, io, fermamente, che sia molto giusto così!

Emanuele Cerro è di Cesenatico, ridente cittadina marittima che sta tra il Mare e Cesena.
Una cittadina viva, dinamica... piena di Musica.
Emanuele inizia il suo percorso alle percussioni, suonando la Batteria per poi approdare alle Handpan.
Piccola, piccola analisi tecnica...
La Musica creata con l'utilizzo del Handpan è minimalista.
Moltissimi punti della scheda dei valori nutrizionali sono "n.d.".
Difficile valutare la musica suonata con l'Handpan e, anche se il repertorio discografico di questo "nuovo" strumento si sta espandendo a vista d'occhio, ha un linguaggio tutto suo.
Le note a disposizione sono limitate, un accordo ( che dà la tonalità all'Handpan ) viene spalmato su due ottave.
Un Handpan... ha una scala!
Vuoi due scale? Devi avere due Handpan... ed essere in grado di suonarli in combinazione.
Il Range melodico è quindi tutto sommato abbastanza limitato, così come la tipologia di intervalli che è possibile sfruttare per creare le melodie.
Il Range dinamico è limitato dalla natura stessa dello strumento e tra il piano e il fortissimo, c'è davvero poco margine.
Tuttavia lo strumento, e la Musica che viene suonata con esso, ha un paio di caratteristiche potenti:
il Suono che generano è molto simile a quello di una campana tibetana... e non si intende "simile" nel senso che ce lo ricorda, ma simile fisicamente. Il suono delle campane viene studiato e negli infiniti armonici che generano in coda alla nota suonata sembrano esserci moltissime ripercussioni positive su chi le ascolta. Non a caso vengono utilizzate da secoli per meditare e guarire.
Un vantaGGIOSSSIMO:
Gli Handpan sono sia melodici che... percussivi!!!
Sembra banale a chi non ci ha fatto caso, ma l'Handpan crea una melodia "al canto" che viene sempre accompagnata da altre note che la sorreggono ritmicamente.
Questo dona all'ascolto un senso di pienezza e completezza.
le note ritmiche molto ravvicinate, seppur non siano suonare simultaneamente e quindi non possano essere considerate "accordi", funzionano però un po' come se lo fossero.
Perché la nostra mente non le separa nettamente e la coda ( di cui parlato sopra ) della suono delle note aiuta questa sensazione.
le code infatti si sovrappongono et voilà: accordi!

Si ripresenta ancora una volta una formulina magica della Musica:
il Poco stimola il Molto!
E' una formuletta che si insegna ai Musicisti "in fasce": togliere per dare ad altro.
Se nella composizione o nell'improvvisazione di un brano limiti la libertà della Melodia, ritmo e armonia saranno rafforzate e potranno essere arricchite.
E la stessa cosa funziona anche se limiti armonia o ritmo.
L'Handpan non è uno strumento che dà tutto anzi: l i m i t a.
E nel limitare, chiaramente stimola, libera.
Melodia, ritmo prendono "aria"... l'armonia è ad un livello ulteriore: l'ascoltatore quasi se la deve immaginare.
Essa, come detto sopra, resta sempre sottointesa, implicita.

Emanuele è un viaggiatore, di quelli "veri"... e non perché "altri non lo siano", per carità... ma perché Emanuele è il viaggiatore che tutti immaginiamo come tale.
Ci ha raccontato di viaggi intrapresi per il senso della Scoperta, ma senza nessuna esigenza di "scappare" e sempre con la voglia di tornare.
Un esploratore con l'intenzione di "riportare a casa" ciò che ha trovato, imparato, scoperto.
Emanuele parla di cose che conosce, di esperienze vissute, emozioni esplorate, lezioni imparate.
Ci ha raccontato di cieli stellati nel deserto australiano, della sete che ha provato e del silenzio ancestrale che l'ha nutrito.
Ci ha narrato di comunità leggendarie ma piene di problemi, di morsi di ragni velenosi e di esplorazioni interiori profonde, antiche, ancestrali.
Forse anche in questo l'Handpan limita per donare:
Emanuele, Lele, Cerro sembra raccontarcele queste storie... lo fa con melodie lineari, nitide, assertive, ipnotiche...
Con la semplicità che la Musica rende possibile, quella Semplicità che è ricerca... e che diventa Minimalismo.
Arpeggi, ritmicità circolare, continua, intervalli che si ripetono:
L'accordo Do-Mi-SoL regala intervalli di 3a maggiore, 3a minore, 4a e 5a giusta e 6a maggiore.
| Con la ritmicità dell'Handpan il nostro orecchio, la nostra mente sentono 3-6-5-3-4-3-3-6-5-4-6-3-3-4-6-5... un loop che culla, che è dopaminico, nel quale la mente divaga... immagina, sogna. |

Emanuele Cerro suona melodie essenziali, senza tecnicismi o la necessità di dimostrare capacità tecniche...
E' musica che non vuole muscolarità quella di Emanuele.
Lascia fluire Musica che possa rispondere solo alla propria natura e che lascia l'Ascoltatore libero di compiere un Viaggio... letteralmente!
Perchè la Musica di Emanuele Cerro fluisce come un sogno e hai solo 2 modi per finire uno dei suoi brani:
1- Alla fine di un Trip fatto di colori, immagini e sensazioni
2- Altrove...a cazzeggiare su Tik Tok.
Chissa se...
In un universo parallelo a questo...
Gli Handpan fanno ormai parte del linguaggio musicale internazionale, alla pari della chitarra elettrica, dei Synth o del basso...
La musica con esse prodotta ormai esprime armonie esplicite e molti suonatori di Handpan suonano più di 4 strumenti alla volta, esplorando i meandri delle scale cromatiche, esatonali, alterazioni e armonie complesse...
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